"Il filo diretto" continua "Sintomi e segni dell'Autismo e problematiche adolescenziali"

Ancora spazio alla consapevolezza in tema di Disturbi dello Spettro Autistico. "Il filo diretto", inaugurato lo scorso 2 Aprile, continua con la seconda giornata congressuale del progetto, dedicata agli aspetti clinici, diagnostici e riabilitativi "Sintomi e segni dell'Autismo e problematiche adolescenziali" che ha avuto luogo ieri (Venerdì 15 Aprile 2016) presso Palazzo Corrado Alvaro a Reggio Calabria. Ad aprire i lavori come di consueto, il Dott. Tonino Nocera (moderatore dei convegni tematici) che ha richiamato l'attenzione, oltre che alla costruzione di consapevolezza sui contesti e le sofferenze riguardanti l'autismo, anche a una responsabilità sociale: "Duole constatarlo, ma siamo costretti ancora a ricordare che, la parola autistico, non può e non deve essere considerata un insulto".  Il riferimento è alla recente pubblicazione ("Il Fatto Quotidiano 13 Aprile 2016) di un glossario di definizioni giornalistiche negative attribuite allo scomparso Gianroberto Casaleggio risalente al 2013: alla lettera A la prima voce è "Autistico", riportando un'osservazione della giornalista Cristina Giudici che aveva osservato Casaleggio immobile per venti minuti all'angolo di casa prima di decidere di attraversare. Nei giorni scorsi in un altro articolo apparso sul sito pernoiautistici.com della Onlus Insettopia, il giornalista Gianluca Nicoletti (La Stampa Radio 24) padre di Tommy, ragazzo autistico protagonista di due dei suoi libri, ha così commentato "Ammesso che fosse stato distratto dai suoi pensieri, o che avesse avuto realmente difficoltà ad attraversare quella strada, chissà perchè il guru del pensiero digitale ha allora pensato di condensare quell'osservazione sotto il termine autistico in un'accezione dispregiativa. Naturalmente ai più questa mia puntualizzazione potrà sembrare pedante e inopportuna soprattutto perchè espressa in contiguità del lutto per la morte di chi ha espresso tale accostamento. Ritengo però che ribadire il fatto che non possa e non debba essere usato il termine “autistico” come il corrispettivo di un insulto sia necessario, ancora più in questo particolare frangente in cui il termine rischia di essere mediaticamente inflazionato."

Dopo i saluti e i ringraziamenti della Dott. Anna Maria Arena (Organizzatrice dell'evento e Presidente dell'Associazione Intorno a me 1000 colori) la parola passa ai relatori: Prof.ssa Antonella Gagliano, ricercatrice universitaria - U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile presso il Policlinico Universitario "Gaetano Martino" di Messina; Dott. Giovanni Caputo, Psicologo, Psicoterapeuta e ideatore della Terapia Multisistemica in Acqua - TMA Metodo Caputo-Ippolito; Dott.ssa Domenica Dauccio Psicologa e Psicoterapeuta della Famiglia.

Gli interventi prendono il via da un'esaustiva sintesi sulle modifiche clinico-diagnostiche riportate dal DSM 5 in merito ai disturbi del neurosviluppo e in particolare alla maggiore attenzione alle difficoltà di integrazione sensoriale e contestualizzazione dei pazienti autistici analizzate nel manuale, rispetto alla precedente edizione (DSM IV tr); dalla generale definizione di "interessi insoliti" a una più ampia e completa attenzione a quello che viene definito "Sensory Integration Disorder".

Diagnosi precoce, rispetto per la "neurodiversità", diritto innegabile di usufruire di approcci supportati da evidenze scientifiche e funzione fondamentale degli approcci psicoeducativi per i familiari delle persone autistiche; questi i temi centrali che hanno caratterizzato la relazione della Prof.ssa Gagliano che si è soffermata sulla crescita statistica delle diagnosi di Spettro Autistico che rimanda alla contestuale urgenza di indagare le variabili ambientali del disturbo; sull'osservazione meticolosa del comportamento accanto all'individuazione di markers biologici nei 5 mesi d'età, strategie che, se combinate, ci avvicinano all'obiettivo, sempre più auspicabile, di ottenere una diagnosi entro i primi 2 anni di vita garantendo un intervento precoce e di conseguenza esponenenzialmente efficace. Durante l'intervento, anche il richiamo alla logica dimensionale introdotta dal DSM 5, utilissima risorsa per abituare i clinici a ragionare in termini di "spettro" individuando in maniera più agevole quadri patologici che non appaiono più in semplice comorbilità, ma che piuttosto "co-occorrono" (Deficit cognitivo, iperattività, ecc.) all'interno di un unico grande disturbo: il Disturbo del Neurosviluppo. In ultima istanza, ma non in ordine di importanza, il richiamo agli approcci riabilitativi d'elezione: ABA, TEACCH, ESDM (Denver Model) raccomandati come interventi primari e al Parent Coaching che offre risultati paragonabili alle classiche 18 ore riabilitative settimanali. "Non è etico - ha tenuto a specificare la Prof.ssa Gagliano - negare a chi è affetto da Disturbi dello Spettro Autistico gli unici approcci riabilitativi che godono di evidenze scientifiche. Inoltre è bene ricordare che la comunità scientifica internazionale, ha definito più volte scorretto lasciare la famiglia fuori dai contesti terapeutici". 

Il secondo intervento del convegno spetta al Dott. Giovanni Caputo con uno sguardo alle tecniche riabilitative poste in essere dalla Terapia Multisistemica in Acqua - TMA Metodo Caputo-Ippolito. A parlare sono le immagini. L'uditorio ha modo di visionare stralci di esperienze riablitative. Nel primo video abbiamo di fronte l'esperienza con un bambino autistico di 6 anni in cui sono evidenti, nei due momenti presi in esame, i miglioramenti in termini di interazione vis-a-vis e dell'interazione duale con l'operatore che nella seconda fase del percorso riabilitativo diviene interazione con il gruppo; nel secondo video vengono proposte delle scene tratte dal documentario di Marco Mazzotta "Fuori dal guscio" in cui abbiamo modo di osservare la tendenza all'isolamento e soprattutto i comportamenti etero-aggressivi di un giovane adulto di 19 anni, fino ad arrivare, con l'avvio del percorso riabilitativo, alla diminuzione dell'intensità e dei tempi con i quali si verificano i suddetti comportamenti problema.
Durante l'intervento, anche un accenno alle difficoltà che si riscontrano nell'avvicinamento al percorso riabilitativo da parte delle famiglie per la comprensibile e istintuale protezione eccessiva che via via da ostacolo si trasforma in risorsa con il progredire dei risultati della riablitazione e anche qui un richiamo all'importanza di un intervento precoce. "E' importante iniziare fin da piccoli a costruire un piano di riabilitazione" - ha sottolineato Caputo - "Si può fare tanto solo se fuori dall'acqua si lavora tanto".

Dagli aspetti diagnostici, alla riablitazione finendo agli aspetti interpretativi dei Disturbi dello Spettro Autsitico. La Dott.ssa Domenica Dauccio, introduce  i concetti di Simulazione Incarnata, Consonanza Intenzionale e Processo di Reciproco Adattamento derivanti dai contributi delle neuroscienze e dalla scoperta dei Neuroni Specchio. Concetti che portano l'attenzione dei clinici su un differente modo di funzionare dello spettro autistico, supportati dalla neurofisiologia oltre che dalle evidenze comportamentali e che si rivelano fondamentali per la costruzione di consapevolezza anche in psico-diagnosi e terapia.
Le neuroscienze infatti ci dicono che il riconoscimento delle intenzioni motorie e delle emozioni altrui è in gran parte collegato a un movimento pre-riflessivo, automatico e che non necessita il più delle volte di una costruzione logico-cognitiva: è la cosiddetta "Simulazione Incarnata". Inoltre assistere al comportamento intenzionale degli altri determina uno stato fenomenico definito "Consonanza Intenzionale" e cioè la possibilità di sentire l'altro simile a noi, senza il bisogno di un canale di natura prettamente cognitiva. Ecco perchè nel Disturbo dello Spettro Autistico si potrebbe configurare una ridotta funzionalità del circuito dei Neuroni Specchio. Recenti pubblicazioni, hanno però osservato che Simulazione Incarnata e Consonanza Intenzionale, possono essere considerate delle sottofunzioni, all'interno di una più ampia cornice di adattamento (Panebianco 2011) appunto un Processo di Reciproco Adattamento in cui simulazione, sintonizzazione, assimilazione e accomodamento concorrono all'adattamento della persona all'ambiente. Se quindi consideriamo la Simulazione Incarnata una sorta di sottofunzione di un più ampio e complesso "adattamento incarnato", consideriamo che la funzionalità dei neuroni specchio nella persona autistica non è completamente inibita, ma piuttosto differente e teniamo presente che il riconoscimento delle emozioni avviene attraverso l'attivazione di circuiti cerebrali diversi rispetto ai soggetti "sani", possiamo ipotizzare che: i processi di simulazione, sintonizzazione, assimilazione e accomodamento, sebbene seguano modalità diverse da quelle dei soggetti che non soffrono di Disturbo dello Spettro Autistico, siano comunque presenti. Se i tratti autistici rivelano la difficoltà di "dare senso" al mondo circostante seguendo un registro pre-riflessivo, un'attenzione peculiare va posta ai canali comunicativi (è il caso dei canali iconici e simbolici - arte e gioco)  e alle figure significative che fungono da filtro, primi su tutti i familiari, infatti dalla valutazione sull'efficacia dei trattamenti nei bambini e negli adolescenti con Disturbo dello Spettro Autistico, aggiornata al 2015 (S.N.L.G.), emerge che gli interventi maggiormente funzionali siano quelli in cui vengono coinvolte, insieme al bambino con autismo, proprio le figure significative.

Il prossimo appuntamento con "Il filo diretto tra Genio e Disturbi dello Spettro Autistico" è fissato per Venerdì 22 Aprile alle 14:00 con il convegno dedicato alle "Normative sull'Autismo". Un altro mattone sulla strada della consapevolezza nei diversi ambiti sociali nell'ottica di un' attenzione al problema che goda sempre di più di aspetti di continuità accompagnati da occasioni di formazione e confronto...e non solo di giornate celebrative.

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